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Confindustria Marche sulla promozione e diffusione dei sistemi di certificazione ambientale


“Progetto EcoMarche”

Premessa

A livello internazionale si è oramai consolidata la consapevolezza che, per garantire uno sviluppo economico a lungo termine, la protezione dell’ambiente deve costituire parte integrante del processo di sviluppo. Nello stesso tempo, la stessa protezione dell’ambiente dipende anche dalla promozione di un sistema economico che garantisca la crescita economica e uno sviluppo sostenibile.

Le politiche ambientali sono quindi diventate con il tempo sempre più elementi centrali per i Paesi industrializzati, fino a diventare un fattore fondamentale per le politiche economiche e sociali.

Anche la Comunità Europea ha sviluppato una politica ambientale, sin dagli anni ’70, che sostiene la volontà di promuovere il progresso economico e sociale dei popoli, tenendo conto del principio dello sviluppo sostenibile.

La Comunità Europea sta abbandonando l’approccio tradizionale di tipo vincolistico in favore di un approccio teso alla “prevenzione”, in quanto l’impostazione delle politiche ambientali in termini di “command and control” non ha dato i risultati sperati.

La strategia della Unione Europea ha portato ad affiancare, alla logica meramente prescrittiva e di controllo, strumenti finalizzati alla prevenzione e tesi alla:

  • Responsabilizzazione diretta dei soggetti che possono incidere positivamente sul miglioramento delle condizioni ambientali, da un lato;
  • Costruzione di un rapporto di dialogo tra tutti i soggetti interessati, dall’altro lato.

La diffusione dei sistemi di certificazione può costituire un elemento di grande importanza per l’attuazione di politiche di sviluppo sostenibile.

Confindustria Marche, in perfetta sintonia con il progetto Ecoimpresa promosso da Confindustria, vuole sollecitare ed interessare le imprese, non solo per quanto riguarda la gestione delle problematiche ambientale, ma, più in particolare, verso l’adozio ne di sistemi di certificazione ambientale.

I sistemi di certificazione ambientale sono diventati un elemento distintivo delle imprese che puntano a ricoprire un ruolo di rilievo nello scenario competitivo nazionale ed internazionale, anche perché la loro stessa natura li rende verificabili da parte di soggetti terzi indipendenti e idonei  a stimolare il miglioramento continuo delle performances ambientali e produttive.

I due modelli di certificazione ambientale – EMAS e ISO 14001 – stanno conoscendo una notevole diffusione a livello internazionale, anche se con tempi e modalità diverse.

I due modelli si distinguono più per la loro natura che per il contenuto delle norme cui fanno riferimento.

Il modello EMAS, circoscritto ai Paesi europei, ha come norma di riferimento un Regolamento comunitario ad adesione volontaria e vede un coinvolgimento diretto della pubblica amministrazione, degli enti di controllo e della comunità locale, mentre la norma ISO 14001 è stata  elaborata dagli enti di normazione a livello internazionale e il modello di certificazione ha come principale riferimento il mercato su cui le imprese certificate operano.

I contenuti delle due norme sono, però, molto simili, come testimoniato dalla decisione della Commissione europea che, nel corso del 2001, ha deciso di includere i requisiti della norma  ISO 14001 relativi al sistema di gestione ambientale nel testo del Regolamento EMAS.

Ad aprile del 2002, i siti industriali registrati EMAS in Europa erano 3.912, con una presenza preponderante di tali registrazioni in Austria,Germania e Danimarca.

In Italia, dopo una lenta partenza (i primi siti sono stati registrati solo a fine 1997), alla stessa data risultavano registrati 88 siti, contro i 41 di due anni fa, con una evidente sproporzione tra aziende di grandi e piccole dimensioni e tra le aree del nord e del sud del Paese.

Una sostanziale conferma di questo quadro viene anche dalla situazione della certificazione sulla base della norma ISO 14001, attiva dalla fine del 1996 e rapidamente diffusa a livello internazionale.

Alcuni importanti mercati (Europa settentrionale, Estremo Oriente, Nord America) hanno dimostrato di considerarla un “plus” importante dal punto di vista competitivo; numerose multinazionali hanno iniziato a richiederla ai propri fornitori come garanzia di affidabilità e correttezza nella gestione delle attività.

Nell’arco di cinque anni il numero di certificazioni ha superato le trentamila unità; l’Italia con le sue 1.548 (aprile 2002) certificazioni è comunque ancora lontana dai numeri di Giappone, Germania, Spagna, Regno Unito, USA.

Nella Regione Marche, secondo la banca dati SINCERT, aggiornata al 30.04.2002, le certificazioni ISO sono 18, mentre ancora non vi è alcun sito registrato EMAS.

E’ evidente, quindi, che ancora molto occorre fare su questo versante, soprattutto se non si vuole che il nostro Paese e la nostra Regione perdano terreno sul fronte della competitività.

Le imprese, nell’attuazione di ISO e EMAS, devono affrontare uno sforzo di carattere culturale, finanziario, organizzativo e tecnico. Appare del tutto ragionevole che, a fronte della scelta volontaria dell’impresa di sottoporsi a verifiche e controlli anche molto impegnativi, la Pubblica Amministrazione supporti tale sforzo con iniziative quali l’incentivazione, la circolazione di informazioni, l’armonizzazione degli strumenti di prevenzione e di intervento per la protezione dell’ambiente.

Le PMI, che peraltro sono la grande maggioranza delle imprese marchigiane, oltre all’impegno che devono sostenere tutte le aziende, devono affrontare ulteriori difficoltà dovute alla loro struttura di management flessibile e spesso spontanea, dove l’azione, e non la documentazione, costituisce la realtà organizzativa e gestionale dell’impresa.

La Pubblica Amministrazione dovrebbe privilegiare la logica della prevenzione rispetto a quella della repressione, cogliendo anche l’opportunità che i principi di responsabilizzazione diretta applicati dalle imprese e convalidati da un soggetto indipendente, offrono sul fronte del dialogo  e della trasparenza.

La situazione regionale

La regione Marche, come tutti sappiamo, è una regione con una altissima percentuale di piccole e piccolissime imprese, per le quali l'adozione e il mantenimento di un sistema di gestione ambientale richiede un impegno particolarmente complesso, in termini di risorse umane, organizzative, tecniche ed economiche.

Ecco perché risulta indispensabile accompagnare tale impegno con interventi promozionali e campagne informative a livello regionale e territoriale rivolte sia alle imprese che al pubblico, al fine di aumentare la conoscenza (oggi ancora troppo limitata) della certificazione ambientale da parte dei cittadini e, quindi, dei benefici che le imprese possono trarre dalla loro adozione e del reale contributo che possono dare ad una efficace politica di sviluppo sostenibile.

Occorre coinvolgere, inoltre, i legislatori regionali, gli amministratori locali e le autorità di  controllo in uno sforzo congiunto e sistematico per facilitare le imprese interessate ai sistemi di gestione ambientale ad intraprendere questo percorso e, soprattutto, per riconoscere il valore aggiunto che le certificazioni portano anche sul versante di una maggiore garanzia per la protezione dell’ambiente.

Fino ad oggi nella nostra Regione non vi sono state iniziative organiche e sistematiche, con azioni coordinate ed armoniche su tutto il territorio, ma iniziative singole, anche interessanti, ma isolate che, secondo Confindustria Marche, pur utili, non raggiungono i risultati che un’azione sinergica e coordinata potrebbe ottenere.

Di qui l’esigenza del sistema confindustriale di attivarsi per mettere a punto un programma operativo che avvii iniziative di sensibilizzazione e che promuova un’immagine positiva e proattiva delle imprese nei confronti delle problematiche ambientali.

Obiettivi del Progetto

Gli obiettivi che Confindustria Marche si prefigge con la realizzazione del Progetto EcoMarche sono sostanzialmente:

  • Attivare un intenso piano di informazione, sia a livello regionale che territoriale che vede coinvolti tutti i soggetti interessati: le imprese, la pubblica amministrazione, gli organi tecnici, i lavoratori, l’Università, il mondo bancario ed assicurativo, etc. al fine di aumentare la conoscenza dei modelli di certificazione ambientale e dei benefici che la certificazione garantisce;
  • Coinvolgere nei prossimi anni il maggior numero di imprese nell’adozione dei sistemi di gestione ambientale;
  • Promuovere accordi e/o protocolli affinché siano riconosciuti alle imprese ecocertificate benefici, sia sul versante legislativo che amministrativo, sia con l’individuazione degli opportuni snellimenti degli iter autorizzativi sia con la messa a punto di forme di sostegno economico (relative ad attività necessarie per il processo di certificazione) per le piccole e medie imprese;
  • attivare idonei strumenti di supporto tecnico alle imprese, soprattutto quelle di  dimensione medio-piccola, per affiancarle nell’attività di costruzione del proprio sistema di gestione ambientale;
  • favorire la nascita di numerose figure professionali con il necessario bagaglio tecnico nel campo della gestione ambientale in modo da poter garantire alle imprese un efficace consolidamento delle attività intraprese;
  • portare a conoscenza delle realtà locali l’impegno che il sistema delle imprese andrà ad intraprendere in modo da creare una interrelazione positiva e non conflittuale.

La struttura del Progetto

Il Progetto EcoMarche si svilupperà fondamentalmente su due livelli: un livello regionale ed un livello territoriale.

A - Livello regionale

Confindustria promuoverà la diffusione del Progetto EcoMarche verso l’interno del proprio sistema sia verso l’esterno, in modo da assicurare all’iniziativa la maggiore diffusione possibile: conferenza stampa, inserimento dell’iniziativa nel sito di Confindustria e nei siti di Confindustria Marche e delle Associazioni Territoriali; pieghevole specifico dedicato al progetto; etc.

Iniziative specifiche :

  1. creazione di un logo del progetto;
  2. pagina web sul sito di Confindustria dedicata a tale progetto e informazioni connesse ai SGA;
  3. creazione di un elenco regionale delle imprese che offrono servizi di consulenza ambientale da inserire sui siti delle Associazioni e di Confindustria;
  4. premio regionale di sensibilità ecologica da assegnare a cadenza biennale ad un’impresa industriale, ad una di servizi, ad un ente pubblico;
  5. istituzione di una borsa di studio per tesi di laurea che hanno ad oggetto la certificazione ambientale e argomenti collegati;
  6. convegno annuale che faccia il punto della situazione regionale in tema;
  7. promozione di un Protocollo d’intesa a livello regionale per introdurre semplificazioni specifiche, sia amministrativo che economico, ne lla normativa ambientale regionale e locale;
  8. seminario su incentivi già vigenti a livello nazionale e regionale, sia economici che amministrativi;
  9. redazione di linee-guida per comparti;
  10. indicazione di prescrizioni legali per favorire una prima autovalutazione da parte delle imprese;
  11. corsi di auditor interni;
  12. visita ad aziende certificate (“open house”).

B - Livello territoriale

Ancona: seminario base*; seminario su dichiarazione ambientale

Ascoli Piceno: seminario base*; seminario su bilancio ambientale;

Fermo: seminario base*; seminario su EMAS II;

Macerata: seminario base*; seminario su Agenda 21;

Pesaro-Urbino: seminario base*; seminario analisi ambientale;

*i seminari saranno strutturati come modulo ripetibile presso le Territoriali da proporre in tempi diversi e chiuderanno con la distribuzione di un questionario per individuare argomenti di interesse per le aziende che hanno partecipato.

Soggetti promotori dell’iniziativa

Confindustria Marche

Associazioni Industriali Territoriali

Imprese del terziario associate che svolgono consulenza ambientale

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